17 aprile 2012
Noi… che non vedremo mai niente
Di Just Laure'
Questo articolo è stato inserito il martedì, 17 aprile 2012 alle 18:12 e pubblicato in Disoccupazione, Esistenza, Precarietà. Puoi seguire tutte le risposte a questa voce con il feed RSS 2.0.
4 responses to “Noi… che non vedremo mai niente”
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9 Maggio 2012 at 13:25
Guardati la classifica dei politici di Politicount così ti consoli
http://www.politicount.it/
11 Maggio 2012 at 22:14
Anch’io sono nato nell’81, anche mia madre ha fatto gli stessi studi di tua madre, anche io avevo un bisnonno ferroviere, anch’io sono campano… dev’essere una storia comune… Io ho fatto studi che tua madre avrebbe chiamato “di serie A”, sono andato all’estero e ci sono ancora…. Laurè, perché dici che non vedrai mai niente… magari vedi già, vedi più di tanti altri, vedi probabilmente più di me che al momento vedo solo il muro dietro il pc e le application form che cerco di riempire, e giro per i blog in cerca di non so che…
12 Maggio 2012 at 09:12
Caro Enrico.. questo post l’ho scritto dopo il suicidio di una giovane ragazza che appunto… non vedeva più niente oltre la mia precarietà. Se io continuo a scrivere, e a scrivere soprattutto di precarietà, è perchè voglio vedere davvero qualcosa oltre questa misera condizione che costringe me, te l’intera nostra generazione ad esser “felici” per il tempo di un co.co.pro.
Ps. Io sono calabrese 🙂
ps. 2 “gira” anche sul mio di blog … scrivo anche cose simpatiche! ;;)
25 Maggio 2012 at 17:52
Cara JustLaure’,
scusa ma vedo solo ora la tua risposta. Conosco la storia della ragazza a cui ti riferivi e l’ho sempre trovata terribilmente drammatica da quando ne sono venuto a conoscenza la prima volta… sono contento di sapere che tu sei determinata a vedere qualcosa oltre al muro della precarietà e dell’incertezza, e sono convinto che ce la farai.
Quanto al mio commento, sappi che anche io scrivo (e penso) cose più allegre di solito, forse è stato l’effetto profondo che mi aveva suscitato il tuo post, forse solo il solito effetto della solita serata inglese grigia e piovosa 🙂
Non so perché avessi deciso che eri campana, lo so che c’è scritto chiaramente ‘Calabria’ tre volte nel tuo post, probabilmente è perché il vernacolo del tuo bisnonno suonava tanto simile al napoletano nella mia mente, ma d’altra parte i dialetti napoletani e calabresi sono linguisticamente parenti stretti, quindi niente di strano…
P.S. il giro nel tuo blog l’ho già fatto – originale la foto dei piedi tra le altre cose! 🙂
Un saluto
Enrico