Alle mie sorelle precarie, Malafemmine orgogliose ed ostinate.
A Tina, Matilde, Giovanna, Antonella, Maria che lavoravano per 4 euro l’ora e a Stefania che semplicemente amava.
Alle mille vite che anche quest’anno si sono mescolate alla mia e l’hanno resa meno misera.
A tutti buon anno… che sia sereno, gentile, poco precario.
Dodici mesi. Trecentosessantacinque giorni di rumori, luci, paure, affanni, sorrisi, carne.
Troppe domeniche. Pochi silenzi.
Un anno fa. La porta di una casa indescrivibilmente umida che si chiude alle mie spalle.
La consapevolezza della fine di un percorso.